IL PRISMA
28.I.21/25.II.21/1.IV.21/2.V.21/13.V.21/10.VI.21
Giunti fuori dall’iperspazio dopo un viaggio lungo per rotte ignote ai più nella Galassia, Selanne, Gill, Talon, Aral e i mandaloriani al loro seguito, si trovano dinnanzi ad un cielo oscuro, in cui riluce sinistra la forma della stazione spaziale nota come il Prisma.

Dopo un iniziale avvicinamento tenendosi fuori dai sensori della struttura, ormai divenuta prigione segreta imperiale e base dell’Inquisitorius, lo shuttle del Neo Cavalierato rilevando la presenza di caccia che pattugliano l’area decide per avvicinarsi rapidamente alla base e liberatosi rapidamente dei tie, atterra sulla piattaforma dell’ingresso principale. Appena atterrati, Selanne ha una fugace visione di un volto di donna… la Jedi ultima custode della prigione, sente la sua morte, che è avvenuta in quel luogo, assassinata a tradimento dopo l’ordine 66…

Scendendo dalla navetta armi in pugno, il gruppo si vede venire incontro un fitto schieramento di droidi da battaglia imperiali.

Davanti al numero impressionante di droidi che li assalgono ondate su ondate con il fuoco di copertura di alcune antiche torrette automatiche, Selanne afferra con la Forza un altro shuttle parcheggiato sulla piattaforma accanto al loro e lo usa per schiacciare il nugolo di robot.

Altri droidi sono scaraventati giù dalla piattaforma d’atterraggio che si estende come un ponte sull’abisso che circonda il Prisma. Aral e le sue Magna Guard, Gill e i suoi Mandaloriani pensano di finire il lavoro ingaggiando i droidi sopravvissuti, ma il loro numero è ancora troppo grande e col fuoco di supporto delle torrette, soverchia gli incursori. Selanne e Gill crollano al suolo colpiti ripetutamente da raggi stordenti e le Magna Guard vengono disattivate. Aral e Talon non si fanno intimidire e tornati a bordo, con i blaster dello shuttle ripuliscono la piattaforma dai droidi mentre i Mandaloriani portano al riparo i compagni svenuti.
Talon si avvede poi di un gruppetto di piloti dei corpi speciali, con i tipici contrassegni dell’Inquisitorius che stanno cercando di salire sulla navetta e dirigono il fuoco delle torrette automatiche da un terminale vicino. Uno dopo l’altro li affronta e mette al tappeto, rianimando nel frattempo gli amici storditi.

Ripulita completamente la piattaforma di atterraggio, e riorganizzatisi, gli eroi lasciano Ramikad Dvorr e Ad’en Worspath a difendere la navetta e proseguono verso l’ingresso del Prisma, ove a cercare di sbarrargli la strada sono tre colossali droidi da guerra armati con proiettori di carbonite.

I droidi, evidentemente progettati per catturare eventuali prigionieri che tentassero l’evasione, cercano di congelare con i loro getti di carbonite liquida gli incursori ribelli, ma uno dopo l’altro vengono messi in stato di non nuocere. Mentre il primo è completamente distrutto da Gill a colpi di Spada Nera, gli altri, privati dei loro scudi gravitazionali da Selanne, sono disattivati da Talon e Ar’al che sogna già di aggiungere componenti della loro tecnologia alla propria collezione…

Guidati dallo spettrale guardiano dell’holocron, Selanne e compagni accedono all’antica prigione, trovandosi in un corridoio che si affaccia su numerose porte sorvegliate da droidi da battaglia. Da una di queste porte laterali, attirati dal rumore, escono due mercenari Trandoshani che stavano interloquendo con un Pilota dell’Inquisitorium. Questo, sebbene catturato richiama altri droidi sentinella, convincendo Talon a freddarlo.

Sbrogliatisi della nuova ondata di assalitori, Selanne pensa di prendere la via più diretta per il Centro di Controllo, indicatale dall’holocron, ma il Carbonite War Droid che cerca di difenderne la porta, venendo distrutto esplode e fa franare il soffitto, ostruendo del tutto il passaggio. Talon però nel frattempo trova la sala di Controllo Ambientale.
Mentre Ar’al esplora a fondo i servizi igienici della stazione, Talon e Selanne prendono interesse al labirinto di condotti d’areazione che si dipana a partire dalla sala di Controllo Ambientale. Benché l’accesso dei condotti sia dominato da una gigantesca ventola che pare di scarsa stabilità e sorvegliata da un antico droide meccanico privo dei suoi strumenti di manutenzione, Selanne propone di sfruttare i cunicoli per giungere non visti alla sala di meditazione dell’inquisitore ed eliminarlo prima di procedere al Centro di Controllo. Il gruppo inizia ad attuare il piano, mentre Talon impone con un bullone di costrizione sul droide del Controllo Ambientale di aumentare la velocità della ventola gigante perché il suo rumore occulti i loro movimenti nei condotti. Il tutto rischia di finire in tragedia quando, spinta a velocità non abituali, l’antica ventola comincia a cedere e dare l’idea che potrebbe trasformarsi in un tritacarne rispetto agli incursori che si stanno avventurando nei condotti. Per fortuna Gill si accorge del pericolo e nonostante le sue proverbiali mani di pastafrolla che gli fanno perdere diversi anni di vita per lo spavento mentre i suo tentativi di sistemare la situazione falliscono uno dopo l’altro, alla fine, attirata faticosamente l’attenzione di Talon, col suo aiuto, riesce a disattivare e mettere in sicurezza l’antico impianto.

Seguendo le indicazioni del Guardiano dell’Holocron, Selanne giunge all’infermeria della base. In pochi attimi scopre però che questa pare piuttosto un laboratorio in cui gli scienziati imperiali sfruttano i prigionieri come cavie per tetri esperimenti. La Dookessa liquida i “dottori” senza troppi pensieri, mentre Gill ha i brividi e gli pare di rivivere l’incubo del laboratorio di Doc Uburluh il Massassi esperto di alchimia Sith. Studiando i dati del laboratorio e confrontandosi con l’Holocron di Atris, Selanne e Gill sono confermati nei loro sospetti che gli scienziati imperiali hanno lavorato in quel luogo basandosi esplicitamente sulle istruzioni e formule di antichi testi Sith e in particolare hanno cercato di ottenere di mantenere in vita teste di esseri di varie specie dopo la decapitazione… apparentemente un’idea malata sorta dalla mente di un ufficiale imperiale impegnato in un fronte particolarmente cruento nell’orlo esterno.
Tutto questo orrore riporta lucidità nelle menti degli incursori ribelli che cominciano a domandarsi come mai i possessori della base non abbiano reagito più vigorosamente al loro attacco e in particolare non abbiano dato segno di interesse nei loro confronti nelle ultime ore…
A breve il gruppo è però colto alla sprovvista dal sopraggiungere di una sorta di violenta crisi epilettica di Gill, il cui processo di invecchiamento accelerato, sembra presentare delle brusche variazioni di velocità. Spaventati dalla situazione, Talon e Selanne decidono di trovare un modo per ibernare Gill sino al momento in cui non potranno farlo analizzare dal Dottor Urathi Uthan. Trovano delle celle criogeniche che paiono fare al caso loro in una stanza limitrofa, ma sono tutte occupate…
Benché il fatto che i soggetti nelle celle siano tutti stati ibernati con una particolare sequenza temporale che fa supporre trattarsi di qualche tipo di esperimento, Talon senza esitare scongela l’ibernato di più lunga data per porre al suo posto Gill. Solo a metà della procedura di ibernazione dell’eroe della Repubblica Ar’al si avvede che i log di laboratorio parlano di un esperimento sulla resistenza al freddo del letale Virus Blue Shadow, una nota arma batteriologica. Mentre Selanne intrattiene chiacchiere con lo strano alieno risvegliato evidentemente con segni ancora palpabili della malattia, Talon si affretta a recuperare dal suo equipaggiamento le preziose radici che porta sempre con sé e forniscono l’antidoto per il Blue Shadow.

Le radici di Reeksa di Talon non sono sufficienti per tutti, ma Ar’al scopre che nella sala di quarantena si trova una gran quantità delle piccole piante carnivore dalle proprietà curative e le fa recuperare da una dua Magna Guard. Talon ne ricava gli antidoti che somministra a sé, Selanne, Ar’al, la creatura liberata e pure all’ibernato Gill. Decisi a non indugiare oltre, e avendo compreso che il Centro di Controllo si trova proprio nella stanza accanto e che lì sembra che in qualche modo la loro intrusione sia passata inosservata, i tre con l’aiuto dell’alieno salvato estraggono faticosamente una gran quantità di anestetico liquido dai droidi medici dell’infermeria, lo vaporizzano nei condotti d’areazione del Centro di Controllo a mo’ di potente sonnifero e poi irrompono all’interno.
Ad opporre resistenza si trova ormai solamente il comandante imperiale che grazie ad alcuni impianti cibernetici è riuscito a resistere alle tossine e i suoi Carbonite droid, mentre il resto dell’equipaggio di plancia giace svenuto. Con un rapido ma violento scontro i tre avversari sono posti fuori combattimento, sebbene Selanne resti temporaneamente intrappolata nella grafite.

Appena libera Selanne chiede istruzioni su come prendere il controllo della base al Custode dell’Holocron, e l’immagine traslucida di Atris rassicura tutti che se non è scattato sin lì alcun allarme è per via dell’influsso dell’Holocron sui droidi manutentori della base che, controllati da remoto hanno sabotato abilmente le comunicazioni imperiali e passato al centro di controllo dei dati falsati. Quindi Atris invita Selanne a connettere l’Holocron stesso ad un antico terminale che sembra più un artefatto Jedi che non una console. Quando la Dookessa sfiora l’antichissimo impianto e spande i suoi sensi per sintonizzarsi con la Forza Vivente, un trauma terribile la investe, come una lacerazione immane nella Forza.
Per la prima volta “aperta” alla Forza da quando è entrata nel Prisma, ora Selanne ne avverte appieno la terribile natura. Quella di un luogo che è divenuto una ferita nella Forza, un Nexus del Lato Oscuro, un archivio di tutti gli incubi, le paure, i dolori e la vergogna millenaria di un Ordine Jedi che ha utilizzato quel luogo come discarica per tutti i suoi peccati e di una infinita serie di nemici dell’Ordine che sono morti lì, dimenticati dalla Galassia, proferendo maledizioni contro gli Jedi col loro ultimo respiro. Finalmente l’antica Jedi comprende appieno le parole dell’Holocron che le aveva detto che quel luogo doveva essere “Purificato”. Lo shock lascia Selanne ancora tramortita, ma Talon è sempre pronto a soccorrerla, mentre attorno a loro l’Holocron sembra effettivamente aver preso il completo controllo della stazione. In breve la proiezione di Atris informa Selanne di aver disattivato tutte le armi della stazione, bloccato tutti i terminali informatici, tutte le porte, sigillato le stanze con gli imperiali e i loro droidi dentro. Solo l’Holocron sembra rifiutare di depressurizzare aree della stazione per timore di uccidere degli innocenti; mette invece una sala comunicazioni a disposizione di Selanne che chiama il Maestro Rham Kota e chiede soccorsi. Kota già aveva avvertito nella Forza una terribile perturbazione quando Selanne era svenuta, ma avvisa che ci vorrà molto tempo perché lui il suo Star Destroyer e l’Occhio raggiungano quell’angolo remoto di Galassia, cionondimeno è d’accordo con la politica dichiarata di Selanne di “salvare tutti” e poi preoccuparsi di capire chi è che stanno portando via dalla base spaziale.
Se Kota ha avvertito da tanta distanza il trauma di Selanne nella Forza, la Dookessa può ben immaginare che anche l’inquisitore a bordo deve averlo fatto e Atris conferma che questo e i suoi accoliti stanno cercando di evadere dalle sale in cui sono stati rinchiusi dall’Holocron. Ciononostante Selanne ritiene di dare priorità all’estrazione del dottor Uthan e si mette a scartabellare nell’archivio imperiale che è interamente analogico… Talon trova abbastanza rapidamente la scheda del “dottore” ma solo per scoprire con un notevole sconcerto che non è un dottore! Dagli archivi Fjiorrd Huraty Uthan risulta essere stato un brillante capitano corsaro al servizio della confederazione e che l’impero sembra custodire con estrema cura ora nelle sue prigioni… A chiarire tutto è Ar’al che precisa che il “dottor Uthan” è la sorella di Fjiorrd, nonché una celeberrima genetista che stava lavorando durante le Guerre dei Quoti al Virus FG36 un’arma batteriologica selettiva che avrebbe dovuto annientare l’armata della repubblica basandosi sulle caratteristiche genetiche peculiari dei suoi cloni. Sebbene un po’ confusi dalla rivelazione Selanne e Talon capiscono che è necessario effettivamente liberare il corsaro per avere la collaborazione della sorella, ma anche è necessario affrontare l’inquisitore prima che sia riuscito a ricongiungersi con i suoi accoliti o chiamar in qualche modo rinforzi nonostante il blocco alle comunicazioni imposto dall’Holocron.
65 XP totali a tutti (comprensivi dei 10 assegnati il 1° Aprile che erano uno scherzo :P)