Kuill attraverso il montavivande arriva al piano del Centro di controllo, vagando per i corridoi giunge in un hangar buio e cerca di non far troppo rumore per non allertare eventuali nemici. Segue una parete e trovata una porta chiusa che manomette per poterla aprire. Ricorda che a metà del corridoio c’è un passaggio verso l’infermeria secondo le indicazioni di Talon e procede in quella direzione.
Selanne riprende conoscenza e sopra di lei trova ad incombere Gill con una espressione quasi rabbiosa e la darksaber in pugno. Sangue e detriti sono tutto intorno e la jedi ricorda che la voce di Atris la metteva in guardia di un pericolo vicino a lei. Gill però la rassicura: “eri in grave pericolo, sei svenuta e non ti sei più svegliata. Io sono caduto in questo labirinto e gli altri ti hanno lanciato con giù con me… per proteggerti sicuramente!”
Nonostante ciò di nuovo riecheggiano le parole di Atris nella mente della Jedi: “tutto è un inganno, dovrai affrontare il pericolo che non ti aspetti, quello più vicino a te”
Gill riferisce che probabilmente è pieno di trappole in quel labirinto e racconta a Selanne che nel sarcofago c’era una specie di creatura dall’aria semi mummificata, ma che poi si era rivelata respirare ancora. Selanne d’altro canto racconta del monito della visione di Atris.
Ai piani superiori intanto Talon apre porte in cerca di sopravvissuti, trova dei cadaveri di stormtrooper e una gigantesca creatura, un togoriano uscito da una qualche cella che sta cercando una via di fuga. Si chiama Myaowwrr e Ar’al al Kern lo convince a seguirli.
Ancora più su, Kuill avanza per i corridoi e trova degli strumenti per effettuare riparazioni ma nella zona ci sono dei Dark Trooper imperiali che lo individuano. Uno di loro fortunatamente lo riconosce come uno degli schiavi della stazione e non lo uccide, gli intima di seguirlo al centro di comando (dove lui stesso vorrebbe andare).
Gill e Selanne proseguono nell’esplorazione del labirinto e trovano davanti a loro una scalinata con sulla cima due porte che danno su una stanza enorme, buia e con una umidità mostruosa. Una nebbia che ostacola la vista.
Si concentrano e affidano alla Forza prima di entrare nella sala. La stanza è totalmente vuota, nella nebbia intravedono la cornice di una enorme porta chiusa dall’altra parte. Una figura si staglia innanzi alla porta e dando loro le spalle.
Si manifesta nuovamente la voce interiore che dice alla Jedi: “ecco Selanne, è giunto il momento, questo è il luogo e questa è l’ora. Le profezie stanno per compiersi. Questo luogo va purificato e tu sei lo strumento. È il momento che tu mi aiuti”
Anche Gill sente una voce ” siamo davanti ad una grande prova ma la Forza è con noi, quindi credi nella Forza e ripetilo “la forza è con me, io sono con la forza” “
Selanne invita la figura a mostrarsi e farsi riconoscere, questa si gira e sembra una donna, della stessa statura e corporatura della Dookessa. Indossa un vestito scuro e le braccia nude con bracciali. Un cappuccio nasconde le sue fattezze. “dovete aiutarmi ad uscire”, dichiara “questa è l’unica uscita. Il Prisma si autodistruggerà assieme a questo Sistema. Quello che rimarrà sarà un buco nero che assorbirà la vita e la Forza.”.
Le chiedono chi sia, e lei dice e ripete d’esser “la custode del prisma” ma non pronuncia il proprio nome.
Intanto Kuill incontra per la prima volta l’essere viola che i suoi salvatori avevano lasciato in infermeria per controllare l’accesso al centro di comando. Questo apre il fuoco contro il Darktrooper imperiale che scorta Kuill e l’ingegnere abilmente sfrutta la situazione per colpire alle spalle uno dei nemici imperiali ed abbatterlo.
Ar’al, Talon e Myawwr di Togoria procedono verso una delle porte nella stanza, dietro la quale si sente un rumore come di trapano. Una volta aperta trovano un nemoidiano con un grosso trapano che sta cercando di aprirsi pure un varco verso i piani superiori. Fanno amicizia e vanno avanti a scassinare le altre porte che li separano dal loro obiettivo.
Gill chiede alla losca figura da quanto essa è la custode. Lei risponde che lo è da sempre. Mentre Gill le parla, Selanne cerca di riconoscere la figura: intravede la parte inferiore del volto sotto al cappuccio, un volto di donna con capelli lunghi e sciolti che sembrano bianchi. Mentre s’avvicina per toccarla, inciampa in parti di armature di Stormtroper che sono sparse su tutto il pavimento. La figura alza il braccio e Selanne percepisce una invisibile barriera tra di loro. La Custode invita i due ad aiutarla e basta.
Selanne non vuole far esplodere il prisma se questo creerà sicuramente un nexus oscuro (così come detto da lei): Selanne è convinta di essere stata condotta sin qui dalla Forza per impedire questa cosa.
La donna misteriosa finalmente scopre il volto e fissa Selanne: “e allora sia fatto il tuo destino” sentenzia con voce secca.
Selanne avverte un rumore di spada laser che s’accende, pensa sia la donna ad averla accesa, ma invece il rumore arriva da dietro la Jedi, che schiva a malapena il colpo. Con stupore Selanne e Gill vedono una decina di spade laser dalla lama rossa, che ondeggiano accese, sospese a mezz’aria, vibrando all’unisono e seguendo il movimento delle dita della Custode. Gill rammenta di colpo le dieci nicchie che aveva visto nella stanza nel labirinto e la sfera rotta al centro e capisce da dove giunge quest’essere.
Selanne reagisce comunque prontamente e riesce con la Forza a strappare via 9 spade dal controllo della Custode, ma non conoscendo la tecnica misteriosa con cui questa le manipola e controlla, appena la jedi le attira a sé queste si spengono. Selanne attacca la Custode senza esitazione con la sua spada laser, ma roteando vorticosamente nell’aria, l’ultima spada rossa si frappone tra le due donne e para il colpo.
