Talon e Ar’al riescono nonostante la grande distanza a comunicare con Gill via comlink, ragionando sul labirinto in cui sembra esser rimasto intrappolato Gill decidono che non è possibile per loro raggiungerlo, ma convinti che lui possa trovare anche laggiù una via di uscita dal prisma paracadutano Selanne, benché ancora svenuta nel pozzo, nella convinzione che se Gill riesce a rianimarla, insieme non hanno nulla da temere. Intanto loro rianimano la creatura che hanno estratto dal sarcofago. Benché in condizioni pessime sembra essere una togruta e risvegliatasi dichiara di rispondere al nome di Meileena Elsh. Talon è stupito a sentire quel nome che lui ricollega ad una celebre maestra jedi “svanita nel nulla” all’inizio delle Guerre dei Cloni. Meileena sembra avere una certa conoscenza del Prisma ed è inquietata dal fatto che sia stato aperto il pozzo centrale e che amici dei suoi salvatori siano nel labirinto che si trova sul fondo… Il sigillo posto in cima a suo dire recava un monito che doveva scoraggiare dall’apertura e che il pozzo era stato concepito per essere aperto solo qualora la stazione spaziale dovesse essere evacuata o distrutta. Talon e Ar’al hanno qualche dubbio che possa essere stato attivato qualche congegno di autodistruzione o se non altro di apertura di parte o di tutte le celle: in ogni caso conviene andarsene alla svelta. Talon, Ar’al, Meileena, Kuill e Uthan, assieme alle Magna Guard si recano alla ricerca dell’accesso di un condotto che possa portarli il più rapidamente possibile al centro di controllo della stazione e alla vicina uscita ove si trova la loro navetta spaziale. A detta di Meileena la via più rapida sarebbe un montavivande che collega l’area delle prigioni alle cucine.
Nel cuore del labirinto Gill, vedendo che non riesce ancora a rianimare Selanne, inizia a vagare in cerca di una via di fuga cercando di leggere anche nelle reazioni istintive che legge sul volto della jedi svenuta suggerimenti sulla via da prendere. Per tutto il tempo che vaga nel labirinto Gill è accompagnato e sostenuto da una voce interiore, in qualche modo famigliare, che gli rammenta i precetti del codice Jedi. “Io sono con la Forza e la Forza è con me” sono le prime parole che gli affiorano alla mente e lo fanno pensare all’inquisitore che ha ucciso. Gill cerca di interrogare la voce, ma non ha risposte, solo nuove parole gli affiorano alla mente man mano che si addentra tra i cunicoli: “non c’è passione, c’è serenità”. Qui incontra due stormtrooper TK-221 e TK-421 che cercano di attaccarlo ma lui obbliga a collaborare per cercare l’uscita: “non c’è conflitto, c’è pace”. I due soldati, ribattezzati Tommy e Terry, raccontano di essere i superstiti di una squadra che da quando la prigione è stata attaccata ha vagato per la stazione spaziale seguendo le uniche porte che si aprivano al loro passaggio, ma queste li hanno condotti sino a questo labirinto. Avanzando sempre di più nella misteriosa struttura Gill e compagni trovano una stanza ove vi sono tracce di qualcosa che deve essere stato “innescato” dall’apertura del sigillo del pozzo centrale del Prisma. “Non c’è ignoranza, c’è sapienza”. Gill cerca di capire, nota che la sala presenta 10 piccole nicchie vuote che sembrano essersi aperte automaticamente nelle pareti dopo che una sfera di un materiale vetroso che stava appesa al centro del soffitto è stata sganciata e frantumata rilasciando qualcosa di indefinito… O qualcuno… visto che nella fanghiglia che copre il pavimento Gill trova una impronta di una qualche creatura umanoide. Andando nella direzione data da quella singola orma incontrano in un corridoio armature di stormtrooper abbandonate a terra in una posizione stranamente “ordinata”: “non c’è chaos, c’è armonia” sente Gill che, quando tocca le corazze, le vede come per magia cadere al suolo indicando una direzione. Seguendola giungono ad una ulteriore sala avvolta da una densa umidità, a formare quasi una nebbia. Tommy e Terry manifestano subito una forte paura e sembra non riescano a respirare, cadono al suolo rantolando, mentre Gill mantiene il controllo e sia lui che Selanne paiono non essere affetti da questo misterioso malessere. Gill non riesce comunque a far nulla per i due, che muoiono soffocando in pochi attimi davanti ai suoi occhi… “non c’è morte, c’è la Forza” riecheggia nella sua testa, Gill si chiede come sia possibile che i trooper avessero tanta improvvisa paura in quel luogo, quando lui non ne ha provata, ma nella sua testa affiorano le parole “tu ne avrai… tu ne avrai”.

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