Gill Bastard con immensa fatica e a costo di attingere al lato oscuro della Forza trascina il pesantissimo sarcofago sino al piano in cui dovrebbe trovarsi la navetta con cui Kuill auspica di fuggire dal Prisma. Una brama innaturale di aprire il sarcofago si è impadronita di lui. Il gruppo si sforza di spingere lungo i corridoi il pesantissimo contenitore fino verso l’hangar della navetta, l’impegno è però tanto e tale che la spinta data è troppa… il sarcofago con Gill e Kuill in groppa, preso slancio comincia a scorrere con velocità crescente sul liquido oleoso usato da Ar’al per agevolare il lavoro e cade giù dal baratro che alla fine del corridoio si apre sull’hangar. Gill si stringe al sarcofago e usa il suo jetpack nel tentativo di farlo planare, ma ottine solo di trasformarlo in una sorta di proiettile che si schianta a tutta velocità sull’agognata navetta di Kuill distruggendola. Gill e il Sarcofago sono catapultati nello spazio fuori dall’hangar e riescono a tornare a bordo solo col soccorso di Ar’al e Selanne.
Gill è ormai deciso ad aprire il sarcofago prima di proseguire oltre, ed il tempo stringe: lasciando il pozzo di ventilazione della stazione spaziale Ar’al ha nettamente avvertito che “qualcosa” è stato liberato in fondo al pozzo e tutti hanno un gran brutto presentimento. Il Sarcofago non ha serrature ed è in un materiale simile a quello inviolabile del tappo che chiudeva il pozzo di ventilazione. Selanne adopera i suoi poteri per rivivere il passato di quell’artefatto e capire come aprirlo, una parola d’ordine affiora sulle sue labbra e ottiene il risultato desiderato, ma Selanne ha rivissuto qualcosa di scioccante e crolla al suolo in uno stato comatoso. Dentro al sarcofago c’è solo una creatura umanoide estremamente consunta, avvolta da capo a piedi in vesti nere, all’inizio Gill pensa che sia un cadavere, poi ne avverte il respiro e impaurito la percuote, ma subito si pente: evidentemente quell’essere è innocuo e gracile.
Il gruppo si rende conto di essere in situazione sempre più critica, decide di avviarsi nuovamente al pozzo per uscirne il prima possibile e tornare alla propria navetta, mentre Talon mette un timer per far saltare il relitto nell’hangar che stanno lasciando e ordina all’Holocron di Atris di aprire le celle di lì a 5 unità di tempo. Tornati nel pozzo però gli eroi si accorgono che l’Holocron ha improvvisamente cessato di rispondergli e non hanno più modo di fermare le ventole del condotto. Gill ne blocca una col suo corpo e Talon e Ar’al con le Magna Guard e i loro fardelli (Kuill, Selanne, Uthan e la creatura del sarcofago) riescono a passare e arrivare sino ad un piano superiore individuato da Talon come utile per proseguire verso il piano d’ingresso della stazione spaziale. Dietro di loro meccanismi di sicurezza utilizzano le ventole come vere e proprie barriere per rendere il pozzo impraticabile.
La strada per risalire ai piani superiori si presenta da subito irta di ostacoli: le porte sono ormai tutte sigillate e non rispondono più ai comandi del gruppo. Il comando di liberazione dei prigionieri dato poco prima resta irrealizzato. In una delle prime sale che il gruppo attraversa un nutrito contingente imperiale oppone resistenza. Talon viste le condizioni dei compagni suggerisce di rifiutare il combattimento e cercare solo di attraversare la sala d’impeto: Ar’al accieca tutti con la sua giacca abbagliante e tutti corrono all’uscita. Gill che è rimasto in retroguardia assieme ai droidi è però attaccato: uno stormtrooper che già lo aveva semi-stordito con un cannone ad impulsi fa ribaltare il ponte su un altro pozzo di scarico che l’eroe stava attraversando. Gill resta appeso a una corda e spera le magnaguard rimaste in posizione grazie ai loro piedi magnetici possano aiutarlo a tornare su, ma sonde imperiali si avventano su di loro e una taglia la corda cui sta appeso l’eroe.
Gill precipita sino al fondo del pozzo rallentando la propria caduta affondando la Dark Saber nella parete accanto. Si trova in uno spazio delimitato da otto uscite, recupera la mappa che si era scaricato del prisma e si rende conto di essere nel mezzo di un labirinto, costruito all’interno della stazione per celare o imprigionare chissà cosa. Rassegnato e deciso ad uscirne anche se con le sue sole forze, inizia a percorrere i condotti della sinistra struttura. Poco dopo si avvede che i rigagnoli che percorrono il pavimento si sono tinti di sangue…
5XP a tutti
