
JIRANY
l’incappucciata
lo Sha dei Vahla
JIRANY SHA
VAHL
Vahl “la Distruttrice” è una dea del Fuoco e della Distruzione che i Vahla adorano e ritengono la loro “Grande Madre”. Nella loro fede Vahl non è una dea creatrice o un nume tutelare, è lo spirito del Caos, la Signora della guerra, e una sorta di demonio assetato di sangue. Gli adoratori di Vahl ritengono di essere nati solo per soffrire e portare sofferenza, distruggere ed essere distrutti e che, solo così facendo, possano compiacere la loro dea, che li ricompenserà con ulteriori flagelli e piaghe. Non credendo nella Forza e non hanno un normale approccio al suo utilizzo. Credono che il potere che loro dispiegano sia una concessione della loro dea e per farne uso trovano indispensabile compiere riti oscuri e disumani, commettere sacrifici umani sui loro altari, autoinfliggersi ferite e lesioni sfiguranti. Ritengono che Vahl sia padrona degli elementi naturali e dunque i poteri della forza che essi istintivamente imparano ad adoperare sono volti al dominio del freddo e del calore, del vento e dei fulmini e soprattutto del fuoco, perché ritengono questo sia l’elemento fondante di Vahl e l’essenza stessa del caos. I cultisti di Vahl sembra siano capaci di adattare il loro corpo a resistere a temperature estreme e pare che il fuoco non li bruci. Riescono a generare fiamme dal nulla, anche in assenza d’aria e a far bruciare persino il metallo. Pare che Vahl sia esistita veramente e che fosse un essere umano, una donna potentissima nella forza, nata su un pianeta ove non esisteva alcun culto. Cresciuta in una società tribale e guerriera divenne presto leader della sua gente e attraverso guerre sanguinosissime unificò il proprio mondo sotto la sua guida. Lei fu la prima Autocrate dei Vahla. Era una donna spietatissima, sanguinaria e ossessionata dal proprio potere, convinse i suoi sudditi ad adorarla come una dea e lei stessa probabilmente si persuase di esserla davvero. Tutti la ritenevano immortale. La morte giunse però anche per lei ed i suoi figli presero il suo posto dando vita alla dinastia reale. Alaghar Shaw, ultimo guardiano della Diaspora dei Vahla, era convinto che Vahl non fosse mai morta, che la sua essenza abbia perdurato attraverso i millenni e, ad intervalli che possono durare generazioni intere, persino secoli, lei si reincarni in una sua discendente e torni così a regnare. Dubbi in merito sono destati dal fatto che nessuna delle sue “presunte reincarnazioni” abbia mai proclamato d’essere tale.
VAHLISSA
l’Habensa

Il capitano repubblicano Kandar è nel frattempo contattato da Jakob Wong, un agente degli Hutt, che dice che i suoi capi in realtà non si fidano di Merimas. Questa assenza di fiducia è giustificata: Merimas è innamorato di Valhissa e farebbe qualsiasi cosa per lei. La sedicente agente Sith si fa aiutare da Merimas per infiltrarsi sotto mentite spoglie nel commando repubblicano, spacciandosi per una jedi verde. Quando il commando irrompe nelle prigioni di Doaba Guerfel per liberare la principessa, Valhissa è con loro e, al momento giusto la rapisce e fugge. Valhissa infatti non è un’agente Sith, ma una Fiamma di Vahl che da mesi opera su Corellia per sprofondare quel mondo nel Caos in omaggio alla sanguinaria divinità che venera, suo obiettivo è, uccidendo la principessa, destabilizzare ulteriormente la politica corelliana. Merimas e Valhissa sono però inseguiti da Kandar che li raggiunge con l’astronave, libera la principessa e bombarda senza pietà i due, uccidendoli. L’ultima cosa che i repubblicani vedono prima di scagliare addosso alla valha una raffica di missili antiuomo, è il suo corpo che emana ondate di fuoco…